Il tuo Nuovo Impianto Termico

Ristruttura il tuo vecchio impianto termico con Listrani Srl di Listrani Geom. Tommaso!

Quando si ristruttura la propria casa è importante pensare anche all’impianto a gas: è in regola secondo le normative vigenti? Le tubature sono ancora in ottimo stato? La caldaia è a norma? Se anche solo una di queste domande ti da una risposta negativa, è giunto il momento di considerare una ristrutturazione dell’impianto del gas: sarebbe sicuramente molto peggio rendersi conto che alcune tubature perdono un paio d’anni dopo la ristrutturazione completa della casa e dover smantellare muri e pavimenti! La ditta Listrani Srl di Listrani Geom. Tommaso è all’avanguardia sulla ristrutturazione ecologica e puntuale della tua casa a Vicenza, e sarà in grado di ristrutturare a regola d’arte il tuo impianto a gas domestico. Ecco quali saranno le fasi della ristrutturazione dell’impianto a gas:

  • Per prima cosa verrà smantellato il vecchio impianto del gas, solitamente in ferro o in piombo.
  • Verranno posizionate le nuove tubature per l’impianto, in ferro zincato, rame, polietilene o multistrato, tutte rigorosamente certificate.
  • Verranno montate nuove valvole di chiusura, manuali o elettriche, collegate a sensori di allarme che vi avviseranno subito in caso di fuoriuscita di gas.
  • Allacceremo la nuova tubatura gas a fornelli, caldaie, asciugatrici a gas, termoconvettori, e a tutti gli altri elettrodomestici che lo necessitano.

L’allacciamento verrà effettuato rigorosamente da tecnici autorizzati secondo le normative vigenti. Non aspettare che sia troppo tardi – rivolgiti a Listrani Srl di Listrani Geom. Tommaso per rifare l’impianto a gas della tua casa a Vicenza!

Ma come funziona l’impianto a gas di casa?

Per impianto gas si intende un impianto costituito da diversi componenti, tra cui i principali sono: l’impianto interno, i collegamenti, le predisposizioni, il punto di riconsegna, il punto di inizio, le tubazioni, le guaine, i giunti, i dispositivi di intercettazione, le prese pressioni. L’impianto a gas interno è l’insieme delle tubature che raggiungono le varie apparecchiature gas; la potenza dei singoli apparecchi collegati non è mai superiore ai 35kW. I collegamenti agli apparecchi utilizzatori possono essere di vari materiali, generalmente i tubi di collegamento ai piani cottura sono di acciaio flessibile, mentre quelli alle caldaie sono rigidi. Le tubazioni di un impianto a gas possono essere in rame, ferro, polietilene o multistrato; ogni tipo di materiale è destinato ad una specifica modalità di posa. Ad esempio, il rame inguainato si utilizza per i percorsi interni agli edifici oppure per gli esterni con installazione a vista, anche se in tal caso va bene anche una tubatura in ferro, il polietilene è utilizzato per i percorsi interrati all’esterno degli edifici, mentre il multistrato può sostituire il rame negli interni. Naturalmente assieme alle tubazioni devono esserci le guaine incombusibli sia per le tubature all’interno che all’esterno della casa, i giunti di transizione (in caso di cambio di materiale, ad esempio la parte interrata è in polietilene mentre quella a vista è in ferro) e i giunti dielettrici (a protezione delle correnti galvaniche delle tubazioni in ferro a contatto con il terreno). Per impianti di lunghezza superiore ai 25m sono necessari dispositivi di intercettazione o chiusure, posti prima di ogni apparecchio e nei punti cruciali degli impianti. La presa pressione e il regolatore all’inizio dell’impianto permettono di verificare e regolare la pressione del gas nelle tubazioni. In Italia si distribuiscono due tipi di gas, entrambi privi di componenti tossici: il gas naturale, noto come “metano”, che arriva alle nostre case attraverso le reti di distribuzione e il Gpl (gas di petrolio liquefatto), un derivato del petrolio venduto in bombole o in piccoli serbatoi. Ciascun apparecchio a gas deve essere idoneo a funzionare col tipo di gas disponibile nella località dove viene installato; nel caso di adattamento, questo dev’essere fatto da un installatore qualificato, e tutti gli apparecchi devono riportare la marcatura CE per essere a norma.

Requisiti essenziali per la sicurezza

Per essere a norma, e quindi per permettere all’abitazione stessa di ottenere l’abitabilità, l’impianto a gas deve avere dei requisiti essenziali. Vediamo quali.

  • Ventilazione: i locali dove sono installati gli apparecchi devono essere adeguatamente ventilati.
  • Aerazione: i locali dove sono presenti apparecchi che scaricano nell’ambiente i prodotti della combustione devono essere adeguatamente aerati per favorire il ricambio d’aria.
  • Evacuazione prodotti della combustione: gli apparecchi che devono evacuare i fumi prodotti dalla combustione all’esterno dei locali, tramite raccordo con efficienti sistemi di scarico (camini, canne fumarie, ecc.).
  • Dispositivi di sorveglianza di fiamma: tutti gli apparecchi (ad esclusione dei piani di cottura) devono essere dotati di dispositivi di sorveglianza di fiamma, per bloccare la fuoriuscita del gas in caso di spegnimento.
  • Tenuta degli impianti: gli impianti di adduzione del gas combustibile devono essere a tenuta, cioè non ci devono essere perdite di gas; il tubo di adduzione deve essere di acciaio o di rame. Se il tubo è di gomma, deve essere sostituito ogni 5 anni, entro la data di scadenza stampata sul tubo stesso.
  • Rivelatori di gas: dispositivi non obbligatori, ma che possono contribuire alla sicurezza mediante rilevamento e segnalazione ottica/acustica della presenza di gas. Tipologie di Caldaie a Gas

Esistono quattro tipi di caldaie a gas:

Tipo A, di portata termica illimitata: funziona prelevando l’aria necessaria alla combustione e reimmettendola all’interno dell’ambiente dov’è installata. Per motivi di sicurezza, questo tipo di caldaia non può essere installata in camera da letto nè in bagno, e non può avere un volume inferiore a 12 metri cubi. Richiede due aperture all’esterno di almeno 100cm2 ciascuna.

Tipo B, a camera di combustione aperta: è la tipologia di caldaia più diffusa, preleva l’aria all’interno dell’ambiente come quella di tipo A, ma espelle i fumi all’esterno; come per il tipo A, non può essere installata in bagno nè in camera da letto. Richiede che il locale in cui è installata sia sempre ventilato tramite fori di superficie pari a 6cm2 per ogni kW, con un minimo di 100cm2 .

Tipo C, apparecchio stagno: preleva l’aria dall’esterno e la espelle all’esterno, non entrando mai in contatto con l’aria del locale; non necessita di aperture permanenti di ventilazione.

Caldaia a Condensazione: raramente usata in ambienti domestici, è tuttavia in grado di ottenere rendimenti molto elevati in quanto recupera il vapore acqueo dai fumi, permettendo di risparmiare molto sul carburante. Tuttavia, ha costi superiori e richiede l’installazione di un impianto atto ad eliminare la condensa. Inoltre, i locali di installazione devono essere permanentemente ventilati mediante aperture di 6 cm2 per ogni kW installato, con un minimo di 100 cm2.

Le caldaie devono essere sottoposte a manutenzione ogni anno, preferibilmente prima dell’inizio del periodo di riscaldamento. La loro corretta gestione consente di avere un impianto sicuro, risparmiare sull’uso di combustibile e ridurre le emissioni inquinanti. Qualsiasi tipo di intervento sugli impianti a gas deve essere per legge eseguito da operatori abilitati.

I Nostri Brand